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PATOLOGIE (MALATTIE) IN ORDINE ALFABETICO

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  ABUSO DI ANALGESICI:

L’abuso di analgesici ha i suoi rischi. Infatti, chi usa farmaci contro il mal di testa, come l'acido acetilsalicilico, l'indometacina, i barbiturici, i triptani e altri tipi di analgesici, per più di 3-4 volte alla settimana, rischia di procurarsi la cosiddetta "cefalea da rimbalzo", e cioè una cefalea periodica che rischia di trasformarsi in cronica, poiché si acquisisce una certa assuefazione al farmaco; una dipendenza fisica e psicologica peggiorando la situazione e i sintomi caratteristici sono una cefalea di tipo tensivo che possono trasformarsi in attacchi emicranici.
Le conseguenze di questa situazione possono portare allo sviluppo di una forma di depressione, disturbi dell'umore, irritabilità e difficoltà di concentrazione.

La terapia da conseguire per il paziente “intossicato” deve avvenire sotto osservazione ospedaliera, e a secondo dei casi, si segue facendo interrompere l’uso dei farmaci cui ha abusato o, in caso di forte assuefazione, si interviene per evitare crisi di astinenza. La terapia si svolge nell’arco di un mese/un mese e mezzo, tempo sufficiente per la completa guarigione del paziente.

I farmaci che vengono prescritti per il trattamento delle cefalee e dell'emicrania sono:
I salicilati:
- Aspirina (acido acetilsalicilico) compresse da 0,5 g, senza ricetta.
- Aspro 500 (acido acetilsalicilico), compresse da 500 mg, senza ricetta.

I salicati hanno proprietà sia antinfiammatorie che analgesiche, ed hanno la proprietà di bloccare l'azione delle prostaglandine (sostanze con un ruolo nei processi infiammatori e del dolore), questi farmaci (il più noto è l'acido acetilsalicilico) sono adatti per il trattamento delle emicranie leggere e della cefalea tensiva. I silicati non hanno particolari controindicazioni, ad eccezione di soggetti allergici o intolleranti a questo farmaco. I salicilati hanno anche un azione anticoagulante.
Nell’utilizzo di farmaci a base di silicati però, bisogna avere l’accortenza di prenderli sempre a stomaco pieno, poiché hanno una discreta azione aggressiva verso le pareti dello stomaco, con la possibilità di provocare ulcere. In ogni caso esistono dei prodotti che offrono una protezione per questa controindicazione.
Le dosi da prendere appena inizia il disturbo, sono di 2-4 grammi al giorno.
ATTENZIONE: non assumere i salicilati in concomitanza al paracetamolo; poiché l’azione combinata tra questi due principi attivi potrebbe causare problemi renali.

I Fans

- Tora Dol (ketoralac), compresse da 10 mg, classe C, con ricetta.
- Voltaren (diclofenac sodico), compresse da 50 mg, classe A; supposte da 100 mg, classe C, con ricetta.
- Aulin (nimesulide), supposte da 200 mg, classe C; compresse da 100 mg, classe A, con ricetta.
- Indoxen (indometacina), supposte da 100 mg, classe C, con ricetta.
- Moment (ibuprofene), compresse effervescenti, senza ricetta.
- Nurofen (ibuprofene), confetti da 200 mg, senza ricetta.
- Aleve (naprossene sodico), confezione da 10 pillole, senza ricetta.

I Fans sono farmaci antinfiammatori non steroidei, cioè senza cortisone. La loro azione si svolge bloccando le prostaglandine, le quali sostanze sono responsabili del dolore e delle infiammazioni. Tali sostanze generalmente vengono prescritte per le emicranie più superficiali.
Le  prostaglandine hanno anche proprietà di interferire sulle mucose di stomaco e intestino, e quindi il loro effetto collaterale più comune è proprio verso l'apparato gastrointestinale (bruciori di stomaco, nausea, difficoltà di digestione, ulcere), per far fronte a questo problema ci sono delle confezioni con un aggiunta di una sostanza protettiva.
Tra i principi attivi più utilizzati tra i “fans” sono l'indometican, il ketoralac, il diclofenac sodico, il naprossene e l'ibuprofene.
Da fare attenzione per le persone che soffrono di problemi gastro-intestinali che non devono eccedere nell'uso di questo tipo di farmaci.

Il paracetamolo
- Efferalgan (paracetamolo), compresse 500 mg, classe C, con ricetta.
- Tachipirina (paracetamolo), compresse da 500 mg, classe C, con ricetta.

Il paracetamolo offre un alternativa per il trattamento delle emicranie leggere e della cefalea tensiva, specialmente per i soggetti allergici ai salicilati.
Il paracetamolo è principalmente un antipiretico (abbassa la temperatura corporea in casi di febbre alta) ma ha anche proprietà analgesiche, ma al contrario degli altri analgesici, ha scarse proprietà antinfiammatorie e non è efficace contro la sensazione di nausea e vomito. Generalmente ben tollerato anche dai bambini, cui viene comunemente prescritto.
ATTENZIONE: da evitare assolutamente l’assunzione contemporanea di salicilati con alcolici: perchè potrebbe provocare seri danni al fegato.

Gli ergotaminici

- Cafergot (ergotamina tartrato), supposte, classe B; 20 compresse, 5.200 lire, classe B, con ricetta.
- Migranal (diidroergotamina mesilato), spray nasale 1,3 ml da 6 mg, classe C, con ricetta.
- Virdex (ergotamina tartrato), supposte, senza ricetta.
- Diidergot (diidroergotamina mesilato), compresse da 20 mg, classe B, con ricetta.

Gli ergotaminici hanno la proprietà di indurre  un restringimento dei vasi sanguigni, che è lo stesso meccanismo alla base delle cefalee dovute ad una vasodilatazione dolorosa. Non a caso, l'ergotamina è un vasocostrittore che ha la particolarità di agire solo sui vasi della testa, e per questo motivo viene impiegata nel trattamento sintomatico dell'emicrania intensa.
Se questi farmaci hanno maggiore efficacia se vengono presi entro due ore dall'inizio del mal di testa. Gli effetti collaterali per alcune persone sono nausea e vomito.
La diidroergotamina è un derivato dell'ergotamina, che ha il vantaggio di provocare meno effetti collaterali, ma la sua efficacia è un po’ meno potente nel trattamento delle crisi dolorose.

I triptani

- Rizaliv (rizatriptan) compresse in blister, classe B, con ricette
- Zomig (zolmitriptan) compresse da 2,5 mg, classe B, con ricetta.

Sono sostanze che inibiscono la serotonina agendo sui suoi recettori impedendo la dilatazione del vasi del cranio. I più noti principi attivi sono il rizatriptan, il naratriptan e il zolmitriptan.
Questi farmaci sono più moderni rispetto al sumatriptan, un tipo di triptano che ha più controindicazioni e rischio di ricaduta.

Il sumatriptan

(nei casi più seri)
- Tegretol (carbamazepina), compresse da 400 mg, classe A, con ricetta.
- Noritren (nortriptilina cloridrato), confetti da 10 mg, classe A, con ricetta.
- Adalat (nifedipina), compresse da 20 mg, classe A, con ricetta.
- Isoptin (verapamil cloridrato), confetti da 40 mg, 3.000 lire, classe A; compresse da 80mg, classe A, con ricetta.
- Sumigrene (sumatriptan) siringhe autoiniettanti da 6 mg, 125.900 lire, classe B; compresse da 100 mg, classe B, con ricetta.
- Imigran (sumatriptan), spray nasale monodose da 20 mg, 50.000 lire, classe B; supposte da 25 mg, classe 8; compresse da 50 mg, 104.000 lire, classe B, con ricetta.

Il sumatriptan viene prescritto per il trattamento delle cefalee a grappolo e dell'emicrania intensa.
E’ uno dei primi triptani in uso, e sono sostanze che agiscono contrastando l'assorbimento e l'eliminazione della serotonina da parte dei recettori dei vasi sanguigni del cervello, si tratta di uno dei più forti vasocostrittori, con la cui azione sulle arterie del cranio, facilita il ripristino delle normali dimensioni dei vasi interrompendo sul nascere la reazione che porta poi alla cefalea (o emicrania).
ATTENZIONE: la sostanza è controindicata per chi ha malattie cardiovascolari e tra i possibili effetti collaterali, presenta possibilmente sensazioni di oppressione al petto e nodo alla gola, nausea, vomito, vertigini, dolore e arrossamento nella sede dell'iniezione (rischio di emorragia cerebrale, emorragia subaracnoidea, attacchi ischemici transitori, ictus). La sostanza inoltre provoca facilmente assuefazione.

Medicine da prevenzione per il mal di testa
Per chi soffre di emicranie molto frequentemente, come ad esempio il manifestarsi di crisi dolorose più volte in una settimana, esistono dei medicinali da prevenzione:

I betabloccanti
I betabloccanti sono farmaci indicati per le malattie cardiovascolari, ma che si sono rivelati buoni anche nella prevenzione per il mal di testa.
Come infatti, hanno la capacità di prevenire la dilatazione dei vasi sanguigni che è la causa principale dell'emicrania. Agiscono bloccando i recettori beta che sono localizzati nella muscolatura liscia del cuore, impedendo l'assorbimento di un particolare neurotrasmettitore, le catecolamine:.
I principi attivi più diffusi sono il propranololo e il meteprololo.
Il farmaco provoca brachicardia (rallentamento del battito cardiaco) quindi prima del trattamento è necessario misurare i battiti cardiaci, in modo da individuare la dose onde evitare il rischio di scendere sotto i 50 battiti al minuto.
Questo trattamento preventivo, ovviamente non indicato per chi ha problemi cardiaci e anche respiratori, come l’asma oppure diabete mellito, come prevenzione contro le cefalee è efficace nel 50% dei casi.
Come effetti collaterali il farmaco può provocare sonnolenza, disturbi del sonno, stanchezza, depressione.
Il  dosaggio: 40-160 milligrammi di propranololo.

I calcioantagonisti
Come i betabloccanti, anche i calcioantagonisti sono nati e stati impiegati inizialmente nel trattamento di disturbi cardiovascolari, e successivamente si dimostrati efficaci anche nella prevenzione delle crisi di emicrania.
I suoi principi attivi più impiegati sono il verapamil e la cinanzina – provocano l’effetto di fermare o rallentare l'afflusso degli ioni di calcio all'interno della muscolatura del cuore e delle vene, così da ridurre la loro capacità di vasodilatazione.
Il verapamil, non da meno dei sali di litio, riesce nella prevenzione della cefalea a grappolo.
Come controindicazioni non possono essere impiegati nelle persone che soffrono di disturbi respiratori, diabete mellito, asma.
I benefici del trattamento di prevenzione si possono vedere già da alcuni giorni prima, ma in caso di un peggioramento dopo l’inizio del trattamento, allora è necessario proseguirne l'uso per alcune settimane prima di vederne i benefici. Tra gli effetti collaterali che si possono presentare c’è la stitichezza.

Dosaggio: di 5-10 milligrammi di flunarizina alla sera oppure 240-360 milligrammi di verapamil al giorno in 3-4 volte.

Gli antidepressivi
Come farmaco preventivo contro le emicranie vengono impiegati anche alcuni farmaci che normalmente sono utilizzati contro la depressione, sono adatti per la prevenzione degli attacchi di cefalea tensiva. Di questi si sono rivelati efficaci i Triciclici, che come quelli a base di amitriptilina hanno un'azione diretta sui livelli di serotonina:
I Triciclici: dosaggio 10-75 milligrammi alla sera;
Gli SSRI, antidepressivi di ultima generazione, impediscono il riassorbimento della serotonina da parte delle cellule del cervello; l'organismo la può quindi utilizzare per un tempo più lungo. Vanno presi sotto controllo medico anche se non hanno effetti collaterali rilevanti.
Gli antiepilettici
Alcuni studi hanno evidenziato che gli attacchi di epilessia e gli attacchi di emicrania hanno un processo simile e quindi gli stessi farmaci antiepilettici sono risultati efficaci anche come trattamento di prevenzione contro l’emicrania, (ma questo non significa che chi soffra di epilessia sia predisposto aa attacchi di emicrania e viceversa). Tra i più utilizzati, sono quelli a base di gabapentin e lamotrigina – questi hanno la proprietà di rendere meno eccitabili le cellule del cervello e quindi di fermare il passaggio agli attacchi di dolore.
Il farmaco può avere l’effetto collaterali di una riduzione dei globuli bianchi e rossi; pertanto è necessario seguire il trattamento sotto stretto controllo medico.

Gli antagonisti dei recettori della serotonina
Sono un'altra serie di farmaci adatti ad intervenire sui recettori della serotonina ad impedire quindi il riassorbimento.
I principi attivi più utilizzati sono il metisergide e il pizotifene, con la capacità di prevenire gli attacchi emicranici con una probabilità del 50%. Tra gli effetti collaterali possibili l’aumento di peso corporeo.